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Proteste in Francia per la morte del 17enne ucciso da un gendarme. Gira e rigira finisce tutto in assalto a negozi e supermercati, furti, saccheggiamenti e danneggiamenti.





Alla fine della fiera, in Francia, tutto finisce in saccheggio. Ogni scusa è buona, ormai, in Francia per dare sfogo all'invidia sociale e alla rabbia.

Stavolta la scusa è l'uccisione del 17enne da parte di un gendarme che, sicuramente, pagherà caro il suo comportamento. Dalle lecite proteste di piazza, però, si passa troppo facilmente al saccheggio di negozi, grandi magazzini del lusso, supermercati.

Cosa c'entra questo con la protesta contro i gendarmi? Perché assaltare le stazioni di polizia per rubare divise e, in alcuni casi, armi?




Parigi sta pagando - gilet gialli, età pensionabile, ragazzo di 17 anni - il prezzo di una politica coloniale e di sfruttamento estremo e sfrenato di diversi paesi africani. Quelle politiche iniziate nel 1600 e continuate fino ad oggi.

E a pagarne lo scotto non è solo Parigi ma tutte le nazioni del Sud europeo: prima fra tutte l'Italia che è letteralmente sotto assedio con oltre (40.000 migranti -intercettati- sbarcati nel 2023, qualcuno ha detto anche 60.000).

Italia che, nonostante i proclami del centrodestra quando era all'opposizione, non riesce a far fronte al problema. Anzi: con il centrodestra gli sbarchi sono addirittura aumentati.
Un po' di coraggio in più non guasterebbe. Rimpatriare subito senza perdere tempo.




Torniamo a Parigi. E' evidente - ed è un fatto da non sottovalutare - che per molte persone di colore relegate in quei ghetti che sono le banlieues ogni occasione di rivolta serve a saccheggiare, rubare e provocare danni. Il tutto, palesemente, per un malessere anche causato da una forte invidia sociale.

Molti africani, infatti, credono che arrivare in Europa (Francia, Germania, Italia) sia arrivare nel paese del bengodi in cui si è impuniti, non si rispettano le regole, non si lavora e - al contrario - tutto è dovuto e tutto gli si deve dare. Certo, ci sono governi che glielo consentono.

A proposito - una digressione - vogliamo proprio vedere la Polizia locale che ferma e multa il migrante sul monopattino senza casco, senza indicatori di direzione e senza assicurazione.
I documenti li ha? Ha una residenza oppure vive nei tanti hotel abusivi, che nessuno controlla, creati dentro i condomini in cui vivono anche sfortunati italiani?
Alla fine multeranno solo gli italiani: non è che un'altra tassa nascosta.




L'invidia sociale. Chi assalta un negozio e ne ruba la merce non sta protestando contro la gendarmeria o contro la politica e non sta denunciando un malessere sociale. E' solo un delinquente, un ladro.

Speriamo non accada anche in Italia di dover assistere a "proteste" del genere.

Chi dice di venire in Europa per avere una vita migliore dovrebbe anche rispettare le regole del Paese che li ospita e dovrebbe insegnarle ai propri figli.
Non sembra sia proprio così.

Speriamo di sbagliarci.

Staff





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