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No alla Turchia in EuropaIl controgolpe del Presidente Erdogan sta disegnando una Turchia che destra preoccupazione in Europa: le liste dei "nemici" del sultano, è evidente, erano scritte da tempo. Il tentativo di "golpe" se c'è stato veramente gli ha fatto gettare la maschera.

No alla Turchia in EuropaMigliaia e migliaia di "nemici" del Presidente Erdogan. Liste di persone da arrestare pronte chissà da quanto tempo. L'esaltazione del fondamentalismo islamico, la limitazione delle libertà personali, la voglia matta di pena di morte a tutti i costi, giornalisti in carcere, televisioni e media occupati dal regime indicano come la Turchia non sia un paese democratico.

E' recente la notizia in cui persino ad Istanbul molti fondamentalisti islamici insultano le donne che non portano il velo dicendo loro che presto dovranno indossarlo.

La peggiore ipotesi si sta avverando. Un paese islamico privo delle libertà di base della persona e dei diritti civili che deve entrare in Europa. Linertà come le intendiamo in occidente.
E in un momento in cui gli attentati si stanno verificando spesso la posizione della Turchia islamica è tutta da verificare.

La Turchia in Europa significherebbe dare libera possibilità di circolare nei paesi europei a migliaia di fondamentalisti islamici che vedono come "cani infedeli", come "nemici".

La speranza comune, in Europa, è che i politici della Comunità - una volta tanto - aprano gli occhi e non pensino soltanto alle banche, alla finanza e al denaro.

Appare palese, e i maggiori commentatori e analisti sono d'accordo, come questa Turchia non possa entrare in Europa. Un Paese dominato dall'ennesimo dittatore (non bastavano quelli in Libia, in Egitto e in Siria) - poiché di regime dittatoriale ormai si tratta - non può e non deve essere accettato in Europa.

La questione dei migranti, che l'Europa non ha mai saputo affrontare con determinazione e coraggio, è stata per anni in mano a Gheddafi e adesso è in mano ad Erdogan. Il problema non è da poco: l'Europa dovrà dare miliardi di euro in mano al presidente turco.

Il "golpe", secondo molti analisti, è stato probabilmente una sceneggiata organizzata dallo stesso Erdogan proprio per consentirgli di mettere in atto il suo piano di epurazioni, arresti e allontanamento delle persone vicine al predicatore Fethullah Gülen (ossia della persona che ha portato proprio Erdogan al potere).

Uno stato europeo deve riconoscere le libertà dei cittadini e dare libertà di parola, religione, espressione, pensiero. La Turchia al momento vive un momento di fondamentalismo: non merita di stare in Europa. E' troppo instabile.

Staff

ps Chi scrive non ha appartenenza politica. La questione non è di "destra" o di "sinistra": va molto oltre la politica.



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